Oggi occorre ripensare le forme della democrazia e della partecipazione...

Una tendenza sempre più marcata nelle democrazie contemporanee è l’astensionismo elettorale: sempre meno persone, soprattutto giovani, votano. E sempre più persone, tra quelle che votano, votano per partiti anti-establishment (come i partiti populisti, o della cosiddetta nuova sinistra).
Contemporaneamente, assistiamo all’emergere di forme di partecipazione altre, quelle che in passato venivano chiamate forme di partecipazione “non-convenzionale”, che stanno al contrario diventando sempre più comuni, sia nel mondo off-line che nel mondo on-line. Due mondi i cui confini sono sempre più labili. Forse, nel mondo in cambiamento in cui viviamo, occorre ripensare le forme della democrazia e della partecipazione.

David Van Reybrouck ci racconta un’idea di democrazia fondata sul dialogo e sulla partecipazione.

La partecipazione politica assume oggi forme diverse. Quella convenzionale, all’interno dei partiti tradizionali, perde vigore. Al contrario, si assiste a forme emergenti di partecipazione: nell’ambito dei movimenti populisti in ascesa; nei nuovi movimenti politici che rivendicano una più diretta partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica; nell’ambito di associazioni civiche e movimenti sorti spesso su basi territoriali o attorno a una singola vertenza, realtà che non ambiscono a diventare un soggetto politico vero e proprio, ma che calcano la scena pubblica ed esprimono secondo le loro modalità la passione per l’impegno civico.

L’impatto di questi fenomeni sulla democrazia rappresentativa è biunivoco: da un lato amplificano la crisi dei tradizionali percorsi e istituti tramite i quali si fa politica, dall’altro propongono nuove sperimentazioni democratiche. Accanto all’emersione di partiti e movimenti definibili come populisti “di destra” si affacciano all’orizzonte anche realtà che declinano l’appello al popolo in senso progressista. Emblematico è il caso spagnolo, dove il movimento-partito Podemos sta innovando sostanzialmente il sistema politico iberico e sta dando vita, anche a livello locale, a nuove pratiche politiche.

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Le parole della trasformazione:

La sfiducia nei confronti della politica, il rifiuto dei partiti mainstream e la volontà di incidere direttamente nelle decisioni pubbliche hanno sbocchi diversi: da una parte emergono partiti e movimenti populisti che si affidano alla mediazione di un leader; dall’altra soggetti politici che fanno del coinvolgimento dei cittadini il loro punto di forza.

I testi della trasformazione:

Le democrazie europee stanno attraversando mutamenti intensi: sul versante dei soggetti politici assistiamo all’emersione di nuovi partiti e movimenti; sul versante della comunicazione le nuove tecnologie aprono a sperimentazioni democratiche e a nuove disuguaglianze. I profondi mutamenti che hanno innescato una transizione nella nostra vita democratica hanno i loro confini segnati dalla fine dell’ordine bipolare seppellito sotto le macerie del Muro di Berlino, dalla crisi che dal 2008 ha colpito con vigore l’Occidente e in particolare l’Europa e dalla diffusione di internet e dei social media. Le nostre democrazie sono confrontate a molteplici sfide e stanno attraversando una difficile transizione che ne ridefinirà le caratteristiche.

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