La condivisione è alla base dei beni comuni e collettivi, è l’elemento fondamentale che consente a più individui di rivendicare insieme un protagonismo pubblico, in quanto cittadini. Proprio sulla condivisione di valori comuni, sulla filosofia che “la politica è autoaiuto collettivo” e che “le cose decenti della vita capitano sempre insieme agli altri” si basa la filosofia di Podemos.
La crisi economica e sociale che ha colpito in modo particolarmente duro i paesi periferici e semiperiferici dell’Unione europea (come la Spagna), la traslazione dei centri decisionali dalla dimensione nazionale a quella comunitaria, con i parlamenti ridotti al ruolo di ratificare decisioni prese altrove e la conseguente delegittimazione della classe politica e dei partiti tradizionali sono alcuni elementi di questa crisi sistemica.
È in questo contesto che si colloca il fenomeno Podemos, il partito spagnolo nato come forza in risposta a questo tipo di tensioni, originatesi, secondo l’opinione di Juan Carlos Monedero, uno dei suoi fondatori, nel momento in cui l’Europa ha aperto le porte all’economia neoliberale.
Il fenomeno Podemos ha preso forma da rivendicazioni collettive, da forme organizzative del tutto nuove, anche nel linguaggio, e dai nuovi processi di rappresentanza politica. Podemos è un movimento nato dal basso che ha rivitalizzato su basi innovative la sinistra spagnola e che sta facendo saltare i tradizionali equilibri della politica iberica.
Nato nel gennaio 2014, sull’onda delle proteste di piazza del movimento degli Indignados, Podemos irrompe nello scenario politico spagnolo con la strategia politica di raccogliere il “popolo”, di mettere assieme tutti i cittadini scontenti e colpiti dalla crisi al di là degli steccati ideologici e di sviluppare una cultura politica in forme nuove per accumulare le forze necessarie a rompere l’alternanza bipolare tradizionale. Un fenomeno che ha la sua origine da rivendicazioni collettive, da forme organizzative del tutto nuove, anche nel linguaggio, e dai nuovi processi di rappresentanza politica.
L’affermazione di Podemos ha posto fine al sistema politico bipolare su cui si è articolata la dialettica pubblica dalla fine del regime franchista in poi e la critica radicale di questo partito-movimento, in un contesto di crisi economica e sociale, si è sommata al rafforzamento delle istanze autonomiste, rafforzamento del quale le spinte dal basso verso l’indipendenza della Catalogna rappresentano il più evidente fenomeno.
La distanza tra dentro e fuori le istituzioni favorisce l’affermarsi della percezione che vi sia un divorzio fra i “molti” e i “pochi” e questo facilita la traduzione delle questioni sociali in forme di contestazione, che legittimano visioni del “popolo” come il miglior rappresentante di se stesso, quando non addirittura come unità omogenea di cultura e di interessi. Podemos è un fenomeno populista declinato a sinistra? Matteo Mameli risponde a questo complesso interrogativo.
Podemos si oppone quello che ritiene essere un processo di “cattura oligarchica” delle istituzioni rappresentative e di svuotamento della democrazia rappresentativa tradizionale. Si può quindi identificare come un movimento populista di sinistra nel senso della partecipazione alla cosa pubblica e di una visione radicale della democrazia, un movimento che reclama una democratizzazione della democrazia.
Per cogliere la novità e la sfida posta da Podemos alla democrazia rappresentativa e alle forze politiche tradizionali bisogna chiedersi, come fanno Matteo Mameli e Lorenzo Del Savio, se un movimento che si appella al popolo e al suo protagonismo contro le forme consuete della politica e contro i suoi rappresentanti possa contribuire a una ristrutturazione avanzata della democrazia.
In questo senso, un’attenzione particolare va riservata alle esperienze locali: si veda per esempio il caso di Barcellona, governata da Ada Colau, esponente di Barcelona en Comù, lista civica appoggiata anche da Podemos. In un’epoca di profondo discredito della politica e di nuova auge dei nazionalismi xenofobi, la partecipazione a livello locale permette di riavvicinare le persone alla cosa pubblica, rendendole protagoniste dei problemi che le toccano da vicino.