La sicurezza alimentare si realizza quando tutte le persone hanno un accesso stabile nel tempo a un’alimentazione sicura e nutriente, in grado di soddisfare i bisogni e le preferenze alimentari per una vita attiva e sana.
Essa dipende da leggi e accordi, si basa sul dialogo e su un’informazione pertinente, rilevante e scientificamente corretta (se n’è discusso alla Summer School del 10 settembre 2014).
Se per i Paesi ricchi ciò significa soprattutto difendersi da contaminanti, inquinanti, cibo poco sano, nella parte del mondo che soffre la fame si traduce nella lotta contro la malnutrizione (come approfondito nel workshop internazionale di Laboratorio Expo, tenutosi a Bogotà il 9 ottobre 2014. La possibilità di accedere al cibo e di utilizzarlo, nonché la stabilità delle risorse alimentari sono la via maestra per affrontare questi problemi.
Finora le singole azioni intraprese dagli stakeholder non sono state né sufficienti né efficaci. Sarebbero necessari un coordinamento centralizzato per attuare misure specifiche volte a garantire la sicurezza alimentare in un contesto sociale favorevole al dialogo.
Il divario esistente nell’accesso al cibo sicuro sarà ridotto solo con un’azione coordinata tra pubblico e privato, attraverso un’azione politica che promuova il ruolo delle donne, delle piccole aziende agricole e delle classi piú vulnerabili.